L’Orlando Furioso, Galileo Galilei e le “mance” di Renzi

CULTURA

All’inizio vi è Angelica che fugge, e dietro, all’inseguimento, una schiera di guerrieri innamorati. In particolare ve ne è uno: Orlando, il principe dei paladini di Francia, un guerriero senza macchia e paura, difensore della fede e del re. Orlando ama e crede che non può non essere riamato; ma quando scopre che Angelica ha scelto un altro (i loro nomi intrecciati sono scritti sugli alberi, sulle pietre, ovunque …) diventa furioso, folle, ma di una follia mai vista, spaventosa, distruttrice. Chi racconta è il saggio Ludovico, il quale ci mette in guardia che di cervello ne ha poco pure lui, perché la sua donna glielo consuma giorno per giorno. Le avventure, gli amori, le audaci imprese si svolgono per tutta la terra, ma Ludovico ama viaggiare con la fantasia sulla carta geografica, e così non si allontana da Ferrara (e cioè dalla sua donna).

Nel 1516 (cinquecento anni fa) venne pubblicata a Ferrara la prima edizione dell’Orlando Furioso.

Per recuperare il cervello di Orlando, Astolfo con l’ippogrifo deve arrivare sulla luna, dove si deposita tutto ciò che si perde sulla terra. Solo la pazzia “sta qua giù, né se ne parte mai”. Ci sono montagne di ampolle e quella più grande porta la scritta “Senno d’Orlando”. Tutti ne hanno perduto una parte, nessuno ce l’ha per intero sulla terra. Chi lo ha perso nel gioco e chi nell’amore, nel potere o nella ricerca della fama, negli inutili progetti o nei desideri vani. Anche papi e sovrani e coloro che sono ritenuti sapienti ne hanno perso un bel po’. Astolfo prende l’ampolla e Orlando rinsavisce… L’opera è la “gionta” (continuazione) di un’altra opera, che a sua volta lo è di un’altra e poi di un’altra…

Prima di Natale in una libreria ho visto alcune ragazze, che si consultavano, guardavano incuriosite… Poi discutevano con la commessa del negozio se potevano fare un pacco regalo. Erano i diciottenni, beneficiari del bonus di 500 Euro (le cosiddette “mance” di Renzi). Mi hanno spiegato loro come funziona il bonus ed erano contente, eccitate dal fatto che avevano speso chi 50, chi 70 Euro in libri, ma avevano ancora parecchio da spendere nel prossimo anno. Ne parlavano bene, non sapevano nemmeno chi avesse promosso quel provvedimento, quale governo…  Avevano le idee più chiare per i concerti e il cinema, ma per i libri guardavano le copertine e si lasciavano guidare dalle conoscenze scolastiche. Una ragazza disse ad alta voce con le amiche che avrebbe voluto un libro vivace, che ti fa vedere cose nuove, tu pensi che va in un modo e invece… Mi sono trattenuto dal dire: prendete l’Orlando Furioso. Galileo Galilei lo amava in modo particolare, lo sapeva a memoria, per lui era “magnifico, ricco, mirabile”; ammirava la straordinaria capacità di Ludovico Ariosto di sorprenderci con invenzioni che continuano a lasciarci a bocca aperta. Lui da scienziato lo amava più di un trattato di astronomia. Einstein affermava: “L’immaginazione è più importante della conoscenza. La conoscenza è limitata. L’immaginazione circonda il mondo”, e a lui l’Orlando Furioso sarebbe certamente piaciuto.

A proposito di sorpresa: Angelica resta indifferente alle attenzioni di Orlando e dei più nobili paladini, si innamora, invece, di Medoro, il più umile dei fanti. Lei la regina del Catai!

 

 

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