Mafia e non solo. Assenza di una borghesia civile.

CULTURA

Tre anni fa circa inviai una mail al direttore della Gazzetta del Mezzogiorno sulla necessità di valorizzare e approfondire le pagine sulla Capitanata.

Ponevo l’accento sulle difficoltà di una provincia a pensarsi come tale, dopo la soppressione. La risposta: c’è l’intenzione di “ripensare l’inserto Capitanata”, con l’intento di “formare e far emergere una borghesia civile per un discorso nuovo sullo sviluppo del Meridione”. Non se ne è fatto nulla, credo per la crisi in cui versa il giornale. Il direttore De Tomaso è tornato, comunque, su questo tema ripetutamente: “La conoscenza è la questione centrale del nostro tempo. Chi informa i nostri decisori politici? Su quali conoscenze le classi dirigenti confezionano le leggi o compiono le scelte? E gli elettori quando vanno a votare dove attingono le informazioni?”

Domande basilari in una democrazia, così come la presenza di una borghesia civile, attenta ai beni comuni e allo sviluppo di un territorio. Qual è, dunque, lo stato del discorso pubblico? Quali i tempi e i temi di discussione? Di solito sono le emergenze e le urgenze a tenere banco, i social, i riti periodici collettivi (Carnevale, festa patronale…), determinate scadenze sociali e istituzionali. Nel dibattito pubblico è evidente un rapporto rovinato e “avvelenato” del popolo con le elite, che non rispondono, sono arroganti e assenti, pensano solo ai loro interessi.

Pensiamo alla questione che più ha turbato la città: i conti pubblici. La situazione di Manfredonia è anomala rispetto ad altri centri come Foggia, Andria… dove i cittadini sapevano e sanno andando a votare del debito. Ieri Il Sole 24 0re ha pubblicato la situazione debitoria delle città superiori ai 100.000 abitanti e Foggia è al 15° posto con 109 milioni di Euro. A Manfredonia 5 anni fa il tema fu assente, anzi una lista del Sindaco, “il bello viene ora”, faceva presagire un futuro radioso. Ha avuto la metà dei voti del PD. Quel nome, davvero una beffa. Il Piano di rientro (dopo meno di due anni) un fulmine a ciel sereno. La città sorpresa e disorientata. Nessuno diede spiegazioni, associazioni di categoria, sindacati, ordini professionali… in silenzio. Nessuno chiese nuove elezioni. Le nomine dei sindaci di Manfredonia e Foggia nel Consiglio di amministrazione dell’Asi, secondo Cantone, incompatibili. Ed anche secondo il buon senso. E poi le vicende della presidenza Asi di Riccardi, la nomina di Rotice, presidente di Confindustria, nell’autorità portuale, la vicenda dei tributi…Qualcuno certamente ne ha parlato… Ma l’opinione pubblica articolata e organizzata è rimasta nel silenzio.

Il comune di Monte S. Angelo commissariato per rischio infiltrazione mafiosa e Innocenza Starace (avvocato di elementi di spicco della mafia garganica) nominata assessore nel marzo 2017. Nella relazione della commissione si registra questo dato e si aggiunge che il rapporto è puramente professionale. Il presidente della Camera penale e qualche avvocato parlano di attacco al diritto di difesa, auspicano che un fatto del genere (!) non abbia più a verificarsi. Alcuni avvocati mi parlarono di questa nomina anomala, in privato… In pubblico, silenzio. Silenzio dell’Ordine degli avvocati.

Ora c’è la mafia. Non sappiamo che cos’è. Si pensa di vederla dietro l’angolo. Immaginiamo sindaci, assessori, faccendieri seduti allo stesso tavolo…  Non è così. Però arrivano le “interdittive”. Ci meravigliamo, ma quante situazioni di silenzio ci sono dietro? Silenzio o omertà? Conformismo o opportunismo? Torquato Accetto (1590 – 1640), parla di “dissimulazione onesta”, nascondere la verità senza darlo a vedere, con onestà appunto, un breve riposo della mente, per difendersi dall’oppressione dei potenti.

Mi ritrovo venerdì sera a parlarne in un negozio. “Ma questa è la società manfredoniana o meglio italiana”, dice un commesso, e altre 3-4 persone annuiscono divertite. Presso un barbiere, una persona mi apostrofa in maniera quasi teatrale: “Opinione pubblica, borghesia civile… Che fare?”. Aveva letto qualcosa sul blog o Stato quotidiano. Si sviluppa una piccola discussione. E un signore: “In fondo che si vuole, solo che non ci prendano in giro, mantengano ciò che promettono, siano onesti”.

Share on FacebookShare on Google+Tweet about this on TwitterShare on LinkedIn