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Mese: Ottobre 2020

“Pasolini! Lui sì che ci vorrebbe oggi!” “Mah! Era inattuale prima, lo è ancor più ai giorni nostri”

Quarantacinque anni fa, la mattina del 2 novembre 1975, il suo corpo fu trovato assassinato sul lido di Ostia. Una morte che lo consacra nel ruolo di intellettuale contro, provocatore, fustigatore dei costumi nazionali.

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Gli adolescenti. Inquieti, irrequieti, incomprensibili… Sono davvero essi gli untori?

Si parla di scuole elementari e di scuole superiori (soprattutto triennio). Della scuola media (e degli adolescenti), solo qualche accenno.

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La lotta e la resistenza alla pandemia. L’esempio che ci arriva da paesi lontani.

Il dibattito a distanza tra Boris Johnson e Mattarella. “Abbiamo più contagi, perché amiamo la libertà”, dice il primo.

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Contagio e paure. Incertezze e ritardi. Ora ci mancano pure le parole giuste per parlarne.

Una paura doppia. Il lockdown preoccupa più del virus. Molti ritardi ed errori. Possiamo rimediare? E’ necessaria la responsabilità dei cittadini per trasformare la paura in premura e cura. Ma prima ancora occorre smetterla di dire che siamo i più bravi del mondo.

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La poesia aspra, dura, sincera del Nobel Louise Gluck. “Giusta” per questi tempi difficili.

“Una inconfondibile voce poetica che con austera bellezza rende universale l’esistenza individuale”. Così la motivazione del Nobel.

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E Campo disse ai giovani: Fate politica, riempite le sedi dei partiti… Insieme per il futuro.

“Nessuno verrà da fuori e dall’alto a ricostruire la città. Dipende da quello che facciamo noi, io potevo starmene a casa, ho scelto di non farlo. Dobbiamo fare così tutti e mettere in rete le idee migliori,…”

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L’invidia uccide, scardina le comunità, impedisce la crescita. La cecità di non riconoscerla.

Nel duplice delitto di Lecce l’autore ha indicato come causa l’invidia. Ma non è stato creduto. E si cerca il movente “vero”. Forse lo si troverà in qualcosa di più concreto e saremo tutti più tranquilli.

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Il ritorno del virus. Nella scuola e altrove… governare la paura e restare umani.

Il Covid ha avuto un effetto sul voto. E’ stato premiato chi dava sicurezza. Ora il virus sta tornando e non contano più uomini forti, ma la responsabilità di tutti. Dentro la scuola e soprattutto fuori.

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Parole e metafore di un anno. Segnali di vita e speranza? O gabbie per le nostre paure?

Le metafore, figure potenti che parlano del mondo, rappresentano il nostro immaginario, le speranze, le paure. In un anno immagini diverse e troppe parole.

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Se uno può dire una cosa con 3 parole e ne impiega 5, allora può commettere qualsiasi delitto
mail : paolo.cascavilla1@gmail.com tel: +39 389 949 6903