E ora? Inizia un’altra storia. Che ne sarà della Costituzione, della sinistra, del PD, del Sud?

POLITICA LOCALE

Tutto previsto e tutto nuovo. Finisce l’epoca segnata dalla Resistenza e dalla Costituzione più bella e più inattuata?

C’è una netta maggioranza parlamentare. Il Centrodestra recupera qualche punto rispetto al 2018 e si attesta dov’è da sempre, chiaramente oltre il 40%, con travaso di voti tra Lega, FdI, Forza Italia. E’ il blocco moderato che conosciamo, rimasto sempre compatto, fedele. In Puglia il Centrosinistra è poco sopra al 21%. “Cinque stelle” intorno al 28%, ma in Capitanata raggiunge il 37%, con punte del 43% nel capoluogo. L’assenteismo in provincia di Foggia sfiora il 50%.

Giorgia Meloni non è rottamatrice, né antipolitica, è portatrice di visioni nazionaliste, presidenzialiste. Non nasconde l’idea che la Costituzione ha settant’anni. Dà garanzia di atlantismo, “divenuto sinonimo di partecipazione attiva alla disastrosa deriva bellica in corso in Europa” (Tarquinio). Agli Usa basta questo. Qualche malumore in Europa, ma di Europe ce ne sono diverse.

“Cinque stelle” è un partito sudista. Primo a Manfredonia, Capitanata, Puglia, Meridione. Merito del Reddito di cittadinanza? I percettori sono 1,2 milioni, mentre i voti sono 4,3 milioni. “Non sia mai che lo tolgano, è già insufficiente, serve per l’affitto casa… i libri per i nipoti li compriamo noi…”. Nel Sud i genitori pensionati sostengono da sempre i figli, e oggi, nonostante il Reddito, intervengono per le spese extra e non pochi mantengono i nipoti agli Studi. “Li aiutiamo a frequentare l’Università, mia nipote si è laureata a Foggia in scienze dell’educazione, ora è costretta ad andare via”, dice amareggiata un’anziana donna. Alcuni anni fa, in una assemblea a Manfredonia sulle problematiche degli anziani, alcuni sottolinearono che il miglior sostegno era trovare lavoro per i figli, non farli andare via. E l’applauso fu unanime. Nella polarizzazione in campagna elettorale: Reddito sì – reddito no, tutti costoro hanno votato 5 stelle. Era strutturato male, fastidiosa la retorica sull’abolizione della povertà, navigator… Ma nella Pandemia è stato necessario ed è insensato cancellarlo. Solo chi non conosce la povertà può parlarne con superficialità. Nel Sud, il lavoro, la formazione sono la questione centrale. I Neet (quelli che né studiano, né lavorano) sono 3 milioni, prevalentemente donne e meridionali. “Se un uomo ha fame, non dargli il pesce ma una canna per pescare”, una frase amata da molti. Ma, che fare, da dove cominciare?

Se a destra c’è un gruppo moderato – conservatore, a sinistra c’è effervescenza, gruppi e “tribù” da riunire in un progetto comune. I diritti civili e individuali non dovrebbero essere perseguiti all’interno di un quadro ampio delle libertà? Come è indicato nella Costituzione! Se non c’è la liberazione dal bisogno economico, come si può parlare di autonomia dei giovani, autodeterminazione delle donne, aspirazioni comuni? Liberare dal bisogno e dalle paure del futuro (salvezza del pianeta, difesa della pace) non è la prospettiva politica ineludibile?

Il PD a vocazione maggioritaria è stato pensato per costruire ponti tra gruppi sparsi e addomesticare il populismo. Dobbiamo allungare lo sguardo almeno agli ultimi dieci anni per comprendere come si è trasformato in partito di governo purchessia, senza attrattiva, senza capacità di interpretare le attese della gente semplice… Con un tratto caratterizzante: si riconoscevano quelli del Pd perché si ritenevano indispensabili, solo essi interessati al bene comune, essi con le competenze giuste, essi capaci di “pensare politicamente”.

In Capitanata il Pd ha candidato la figura più autorevole, Raffaele Piemontese, vicepresidente della regione Puglia, con un rapporto stretto con il territorio provinciale. E’ stato sconfitto in modo netto e sorprendente. Si è sottovalutata la frattura non rimarginata avvenuta qui (Manfredonia e Provincia) tra gruppi di potere e popolo. Una élite che non ha saputo farsi da parte, dopo disastri e lotte intestine. “Sedi chiuse… nemmeno la soddisfazione di parlare, sfogarci. Non lo perdonerò mai…” Sono frasi ascoltate in campagna elettorale.

Da Raffaele Piemontese un decoroso ringraziamento agli elettori, l’impegno a collaborare con i nuovi parlamentari…. Nello stesso giorno (27 settembre) Michele Bordo, deputato uscente dopo quattro legislature, con un post rimprovera Letta per il mancato accordo con “5 stelle”, il disagio profondo delle periferie, il sistema di potere nei territori… Bordo (49 anni) da un trentennio è figura di spicco nel Pd!

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