L’arte di mentire con grazia è scomparsa.

CULTURA

I fautori della Brexit hanno mentito. Su una questione poi molto importante: i soldi da dare all’Europa, che sarebbero rimasti a disposizione dei britannici e non della burocrazia di Bruxelles. La notizia era scritta a caratteri cubitali sui bus di propaganda e aveva girato per tutta l’Inghilterra. La bugia è stata evidenziata in un dibattito televisivo dopo il voto, merito di una giornalista che non si è accontentata delle risposte generiche e parziali di Farage.

Non è possibile creare una autorità esterna che giudichi e condanni o impedisca di mentire. Per Il filosofo Alain de Botton non ci sono che due vie: cittadini intelligenti e media intelligenti. I cittadini devono essere non solo intelligenti, ma devono avere una buona memoria e non dimenticare.

La menzogna fa parte della vita quotidiana. Chi dice di non mentire mai è bugiardo. A volte lo si fa per “sopravvivere”: i figli sull’ora del rientro serale, un elogio a una signora avanti negli anni, impegni amplificati per evitare incontri… Sono bugie innocenti. Poi ci sono quelle rivolte al “capo” (può essere il padrone, il dirigente, un qualsiasi capo), che assecondano le banalità ed elogiano idee scontate per nuove e brillanti. Queste bugie sono più gravi. E’ il coro che si crea intorno e che fa piacere al capo. Ricordiamoci sempre del film ” Siamo uomini o caporali?”.

Ci sono le grandi menzogne. Si prova simpatia per i Troiani, ma l’inganno del cavallo di Troia suscita ammirazione. Ulisse dice tante bugie. Nello sport l’importante è stato sempre vincere. I giochi nell’antica Olimpia o quelli funebri per la morte di Patroclo o Anchise erano segnati da scorrettezze, astuzie e comportamenti fraudolenti. Mentono gli dei, le donne, quasi sempre per amore. Zeus è inarrivabile per i travestimenti e gli inganni. Nella famosa partita Argentina – Inghilterra, Maradona segna un gol con la mano. Confessa poi che la palla era entrata in rete “un po’ con la cabeza (testa) di Maradona y otro poco con la mano de Dios”. Gli argentini e i napoletani l’ammirano, non gli inglesi.

La menzogna è permessa quando si esercita all’esterno del gruppo. Non si ingannano i nostri, ma gli altri. “Infame” è la parola che usano gli adolescenti, quando qualcuno del gruppo fa trapelare qualcosa all’esterno. E’ un’arma. Come la calunnia. “Calunniate, calunniate qualcosa resterà”, una frase messa in pratica oggi da molti. E’ sciocco non usarla se può far vincere una causa che si ritiene giusta. In guerra, va bene. La campagna elettorale è una guerra. Il referendum è una guerra.

Oggi la menzogna ci avvolge, ci sovrasta. Viene costruita per la massa e alla massa si rivolge. Un velo di menzogna vi è intorno all’immagine di futuro. Tutto giocato con la retorica della paura. Lo hanno fatto i fautori del Brexit, ma anche i sostenitori del Remain non hanno saputo prevedere altro che una catastrofe economica con l’uscita dalla Unione europea. E’ difficile impostare un discorso sul futuro in termini di rischio, di cooperazione, di integrazione, di sfida, di coraggio. Le immagini del futuro sono solo di paura. Le risposte immediate, quelle di superficie, di chiusura sono vincenti, quelle che individuano un nemico diretto, evidente, caricato di ogni male. Si vota con la pancia e non con la testa?  Tutti “stanno male”, sono risentiti, pieni di rancore. E si vota con la rabbia, alimentata, accarezzata, amplificata.

 

 

 

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