Ferdinando e Totò. C’è speranza, se questo accade a Manfredonia.

CULTURA

Era convinzione dello scrittore Giovanni Arpino (1927 – 1987), che i libri dell’infanzia che piacciono di più ai bambini e anche i più intelligenti e utili siano quelli che attraggono e interessano anche gli adulti e sono da essi letti con piacere. Questo vale anche per i film e gli spettacoli teatrali.

“Tutti gli altri torelli della sua età correvano, saltavano e giocavano a darsi testate, ma non Ferdinando. A lui piaceva solo starsene seduto a sentire il profumo dei fiori”. Per annusarli stava seduto all’ombra di una quercia tutto il giorno. La sua mamma gli chiedeva di giocare con gli amici, ma Ferdinando diceva che preferiva stare seduto a sentire il profumo dei fiori… Sua madre era una mucca saggia, non insisteva, capiva che non soffriva di solitudine. Era solo diverso. La storia di Toro Ferdinando è un piccolo libro per l’infanzia uscito nel 1936. Fu proibito in quegli anni in Spagna, in Italia, in Germania… Un pessimo messaggio quello di un toro che non voleva combattere! Ha venduto nel dopoguerra milioni di copie. Ne hanno fatto un film, proiettato a Manfredonia nelle vacanze di Natale e la sala del S. Michele era quasi sempre piena, in gran parte di bambini, che seguivano la storia in assoluto silenzio. Silenzio ed empatia con Ferdinando di fronte ai comportamenti da bulli degli altri torelli, alla sua diversità, e di tristezza quando attendeva inutilmente il ritorno del padre. Fuori del cinema i genitori aspettavano i figli che uscivano, e lungo la strada la tensione si scioglieva: le voci si accavallavano… una bambina di 2-3 anni diceva ripetutamente alla mamma: “Ferdinando era triste, cercava il papà… e  non voleva combattere”. E altri aggiungevano: “Gli piacevano solo i fiori, ma era forte”.  “Non voleva fare male a nessuno e Nina gli voleva bene”. Un film d’animazione per bambini che piaceva anche agli adulti

Chi non ricorda Nuovo cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore? Uno spettacolo sullo stesso tema ha chiuso in questi giorni la rassegna per i bambini al teatro Dalla. Un bambino (Totò) racconta il cinema, i personaggi, le storie, anche quelle che non capiva. Cercava, dietro le quinte, tra le immagini (quelle in scena e quelle proiettate sullo sfondo), tra le voci e le musiche, la mamma, che forse stava inseguendo i suoi sogni.  Uno spettacolo per adulti che piaceva ai bambini. I film citati appartengono alla storia del cinema, e gli adulti presenti si mettevano alla prova nel riconoscerli e ricordarli.  La sala era piena di bambini. Tutti in silenzio. Alla fine un lungo applauso. All’uscita stavolta erano gli adulti che parlavano e raccontavano e i bambini che chiedevano, interrogavano. Adulti e bambini avevano visto lo stesso film, ma da due piani diversi, che si intrecciavano e si confondevano. Una bambina chiedeva preoccupata dove era andata la mamma di Totò. Un’altra mamma alle due figlie diceva dove aveva visto quei film. “E ce li vediamo insieme, domani?” chiedeva la più piccola. “Stasera mi racconti Mary Poppins”, chiedeva un’altra. Le storie celebri di tanti film si erano intrecciate con le vite di donne e uomini e le avevano riempite di sogni che sembravano perduti, ma quella sera si ritrovavano se potevano essere raccontati ai figli o ai nipoti; e chissà… forse  si poteva tentare ancora una volta di costruire le fondamenta sotto quei castelli in aria.

Una scelta coraggiosa quella della compagnia La luna nel letto e della Bottega degli apocrifi per la realizzazione e la programmazione di questo spettacolo.

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