Coronavirus. La Capitanata è fuori controllo. E non per la movida estiva.

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I dati sono chiari. La Capitanata ha oltre 100 positivi su 10.000 abitanti. Un numero preoccupante. Nettamente al di sopra delle altre province pugliesi. Ben 4 volte più della provincia di Lecce.

Si può parlare ancora di estate “sciagurata” e movida? I dati della provincia di Foggia (con forti diseguaglianze iniziali tra i centri più importanti e i borghi montani) sono cresciuti in modo esponenziali dall’inizio di Ottobre. “Stato Quotidiano” (e qualche altra testata on line) ne ha sottolineato ogni giorno la gravità e la preoccupazione. Una situazione che viene da lontano. A S. Giovanni Rotondo si segnalavano da Settembre contagi di pellegrini provenienti da fuori regione. Da almeno dieci giorni si dice che gli ospedali sono pieni a Foggia e S. Giovanni Rotondo.

Se i cittadini non vedono gli ospedali pieni non si preoccupano“, disse amaramente la Merkel. Forse le case di riposo fanno preoccupare di più. A Monte S. Angelo il primo contagio, poi altre case, fino a Foggia ed ora alla Casa di riposo di Siponto. Un cartello fuori, indica da giorni due ingressi separati per gli operatori, uno è per i “casi sospetti”. Domenica un lungo comunicato del responsabile della Cooperativa che gestisce il servizio: parlava di risultati anomali, di un caso sospetto, poi meno di cinque… In serata la notizia, i positivi ci sono e non sono pochi. Dire la verità, in questa pandemia è la cosa fondamentale.

E’ un autunno bello e caldo, ed è difficile stare dentro. Un amico venuto da fuori per visitare il porto turistico di Manfredonia, è “scappato” per la folla strabocchevole ed eccessiva. Due giorni fa, domenica, un parroco durante l’omelia ha espresso preoccupazione e rammarico per la quantità di persone che ha visto passeggiare per Corso Manfredi. E pensare che a Siponto i viali sono deserti, deserta la pineta che circonda il golfo. Domenica sulla spiaggia lunga, larga… c’erano una cinquantina di persone. Ed erano già tanti. Eppure l’aria di pini, eucalipti e del mare fa bene alle vie respiratorie, specie nel tempo del Coronavirus.

Il ritardo della Regione Puglia è evidente nel verificare “l’anomalia Capitanata“. E’ difficile nella confusione di questi giorni, denunce, accuse… riuscire ad operare serenamente. L’ordinanza regionale per lezioni nel contempo in presenza e a distanza non è attuabile… E’ indubbio che nelle scuole, che pure avevano aperto con molta accortezza, i contagi siano arrivati dall’esterno. Da luoghi all’aperto affollati, da comunità che hanno abbassato la guardia. Poi si aggiungono i garage dove i ragazzi si incontrano, i circoli privati, le riunioni familiari, persone in quarantena o asintomatici in giro… Situazioni che l’Asl non riesce a controllare.

Ma c’è qualche altra cosa. Le vicende nazionali (litigi, giravolte, paure nel prendere decisioni) hanno una influenza negativa in tutto il Paese. E’ venuta meno la filiera di informazioni, sollecitazioni, fiducia che dall’alto giunge a livello locale. La triade (mascherina, lavaggio, distanziamento) ha funzionato, ma non è stata aggiornata dalle altre “scoperte”: ventilazione, durata dei contatti, aerosol, parlare a bassa voce (cfr articolo passato su questo blog). Pareri discordanti tra i virologi non sono mancati dagli inizi, e non fanno bene. Ancor meno servono gli scontri tra politici, opinionisti, giornalisti, che non arricchiscono la discussione, né esprimono dubbi e possibili soluzioni alternative, ma dicono cose ovvie e… presentano i loro libri. Insomma in molti salotti televisivi pare che del Covid non interessi granché.

Giorgia Meloni dice che Trump ha perso per il Covid. Ma il Covid non è stato solo un incidente, un errore… ma la cartina al tornasole del bullo sovranista che doveva dimostrare di non aver paura. “Dove sono i pannolini?” gridavano i fans di Trump, prendendo in giro gli avversari con la mascherina (seguaci di Biden). Ma forse non è nemmeno questione di sovranismo, quanto di cinismo. L’uso della mascherina da parte del “Presidente” quante persone avrebbe potuto salvare?

Che fare? Dire la verità, riprendere il filo di una comunicazione normale: dare indicazioni, spiegarne il senso e farlo con empatia. Governare la Pandemia per un leader è soprattutto convincere la collettività ad assumersi le responsabilità.

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