E’ scomparsa una generazione che guardava al futuro e sapeva invecchiare.

SOCIALE

La politica dei “bonus”. Non solo non crea sviluppo, ma non è nemmeno “distributiva”.

Intanto sono aumentate le disuguaglianze. I più ricchi raddoppiano e triplicano… E i poveri sono enormemente cresciuti, in Africa, in Asia, in Europa, in Italia. Sono cresciute le disuguaglianze in quel che resta del ceto medio: tra chi è garantito e chi no, chi ha un solo reddito e chi due. Chi è part time e chi porta a casa 6 – 7 mila euro. Sono aumentati i depositi bancari, ma c’è chi vede prosciugato il proprio per l’aiuto dato al figlio che ha perso il lavoro. Giovani coppie che hanno un mutuo sulla casa per 30 anni, e altre che l’hanno ereditata. Le cose stanno così, alcune si accettano, altre meno.

I bonus non cessano di stupire. L‘ultimo, i rubinetti. Non so qual è la logica, se almeno dicessero che le aziende che li producono sono in difficoltà… In Puglia l’Acquedotto Pugliese ha perdite notevoli, si parla di oltre il 40%. Ma pare che anche la rete nazionale faccia acqua. E allora cosa sarebbe importante? Cosa lasciare ai ragazzi, ai pochi figli che si fanno? I rubinetti o una buona rete capace di utilizzare bene una risorsa preziosa?

Così per bici e monopattini. Parlo dal Sud, dove non ci sono piste ciclabili. Qui il tentativo di biciclette a noleggio della Provincia e del Parco è fallito (tutte distrutte). Sono state vendute molte bici e monopattini. Non circolano nel traffico urbano, perché è pericoloso. Io devo scegliere i percorsi e le ore giuste, visto che sono stato investito due o tre volte. Trovo gli automobilisti più premurosi, questo sì… Ma gli spazi sono stretti. Il bonus di acquisto è solo per i residenti in centri con oltre 50.000 abitanti. Ci sono molti piccoli comuni nel Tavoliere, dove la bicicletta era usata tradizionalmente dai braccianti e lo è ancora soprattutto dai lavoratori stranieri; con bici sgangherate e senza luci vanno nei campi alle prime luci dell’alba!

Il bonus vacanze. Lo hanno avuto quelli che normalmente vanno in vacanza, in crociera… Vi racconto due episodi veri.

Il soggiorno vacanze per anziani. Un fiore all’occhiello, mi dicevano. Tutto gratuito. Costava al Comune 50.000 – 60.000 euro. Destinazione le località termali. Ricevetti la visita di un gruppo di pensionati. “Assessore, noi non andiamo in vacanza. Non ce lo possiamo permettere… è gratuito lo sappiamo… Non possiamo rifarci il corredo… io ho un solo vestito… Mia moglie figurati…” “Ringraziamo per il piccolo contributo aggiuntivo e dobbiamo usarlo per comprarci mutande e maglie non rattoppate!” “Piuttosto perché non fate un circolo per anziani, non parli con don Giuseppe… darci una piccola saletta in parrocchia per giocare a carte…”. Ricordo il garbo, la discrezione… Una piccola lezione di cittadinanza e di verità.

Il secondo episodio. Mi recai con il sindaco a una festa per anziani. La sala parrocchiale era gremita. Il sindaco parlò del centro sociale anziani, della raccolta dei rifiuti, degli spazi urbani e poi accennò con poche parole al lavoro per i loro figli, i nipoti… A questo punto gli applausi furono incontenibili.

Sono scomparsi, morendo soli e fuori casa, quelli che non hanno pensato per se ma per i figli. Quelli che emigrarono, che costruivano la casa e lasciavano i pilastri e i balconi per le case dei figli. Le mamme che hanno curato figli, genitori e poi i nipoti, hanno sostituito i mariti emigrati e che venivano solo a Natale… Il futuro era più grande del loro presente. E’ andata via una generazione che sapeva invecchiare e morire.

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