Voltaire e lo sguardo estraneo. La giostra delle nomine. Tutto secondo la prassi.

CULTURA

Si deve scegliere il rappresentante di Manfredonia nell’autorità portuale. E il sindaco Riccardi a chi pensa? A Rotice (e forse ci è andata pure bene). Presidente di Assindustria, ex presidente del porto turistico, imprenditore con appalti nel sistema portuale… Incompatibile? Nomina inopportuna?

La vicenda Asi (Consorzio area sviluppo industriale). Per 10 anni presidente è stato Franco Mastroluca, ex dirigente sindacale, di partito, parlamentare. Ora molti i nomi, alcuni è sufficiente pronunciarli perché siano “bruciati”, o essere distrattamente nominati dalle persone sbagliate e non hanno più fortuna. A Manfredonia circolano nomi per l’Asi e nascono nuove fibrillazioni in maggioranza. Tutto all’interno di una giostra dalla quale ci sono persone che non scendono mai. Ora ogni cosa è rinviata a settembre. Mastroluca, Rotice… Tutti hanno competenze e tutti lavorano bene. La Capitanata, però, ha perso migliaia di residenti (in pochi anni una città come Lucera), la quasi totalità dei giovani diplomati e laureati è fuori, l’economia è ferma, una criminalità che mette paura… Quando il giudizio sul lavoro svolto poggerà sui risultati veri, quelli a livello economico e sociale? Quando conteranno non i pareri dei rappresentanti dei partiti o sindacati, ma i dati oggettivi di crescita, misurabili e confrontabili?

Non è possibile sperimentare altre modalità di affidamento degli incarichi? Sono centinaia i giovani che sono andati fuori e che hanno competenze. Non si può pensare ad avvisi pubblici, presentazione di curriculum, formazione di una rosa di nomi?  La scelta, poi, potrà essere sempre del Sindaco o di chi ha il potere di nomina.

Sono strane certe vicende. Viste dall’interno e con uno sguardo abitudinario sembrano normali, consuete. E’ la prassi, si dice. Poi se sono osservate con un occhio diverso, estraneo, assumono altra rilevanza, addirittura possono essere capovolte. O semplicemente fanno sorridere.

Ci manca Voltaire e l’illuminismo! E cioè attuare uno sconvolgimento della percezione abituale della realtà. Ricordiamo la fiaba di quel re che passa nudo tra i suoi cortigiani, che esaltano il vestito meraviglioso, ed è un bambino che semplicemente osserva e dice: il re è nudo!

Nelle “Lettere persiane” Montesquieu immagina che due giovani persiani siano in viaggio nella Francia agli inizi del ‘700 e scrivano a due amici nel loro paese. Posano il loro sguardo straniato e acuto per svelare l’artificio delle relazioni e dei rapporti umani, il conformismo sociale e politico: cose ovvie per noi, ma per loro assurde e grottesche. I pamphlet, come “Le lettere persiane”, e lo sguardo estraneo hanno creato un altro modo di vedere, un’altra cultura che è alla base dei grandi mutamenti rivoluzionari che hanno portato alla Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino nel 1789 in Francia.

Ritornando a Rotice, all’Asi…  Immaginiamo una riunione di lavoro: autorità portuale, assindustria e imprenditori che gestiscono appalti… Rotice si divide in tre. Ma come non pensare con piacere e sorpresa alla presenza di altri soggetti, che vengono da fuori ed esprimono altre vedute, altre visioni?

Passiamo a un altro tema: Oasi lago Salso è stata concessa dal Comune al Parco Nazionale. Ci sono quelli che chiedono una improbabile gestione diretta comunale. Beni confiscati: a Manfredonia c’è (abbandonata) villa Roxana del clan Trisciuoglio, poi c’è La casa dei diritti (quasi sempre chiusa). E se si studiassero forme di affidamento esterno? Chi ha paura degli avvisi pubblici per la gestione di questi beni? Chi ha paura del privato? Il problema vero non è chi gestisce, ma come lo fa. Ci vuole chiarezza nel preparare i bandi, con regole certe, vigilanza e controlli. E sui controlli gioca un ruolo fondamentale la burocrazia comunale!

Share on FacebookShare on Google+Tweet about this on TwitterShare on LinkedIn