I superman della politica non volano più, ma la specie è sempre in crescita effervescente.

CULTURA

There is no alternative. Non ci sono alternative. Era lo slogan preferito da Margaret Thatcher, premier inglese negli anni Novanta. Espressione così ampiamente citata da essere riportata con l’acronimo TINA. Il governatore di Puglia Emiliano nei giorni scorsi ha dichiarato che è “un disegno folle” tenere il Pd all’opposizione. “Adesso bisogna che Martina incontri Di Maio e stabiliscano punti di governo e facciano il governo. E’ molto semplice. Lo devono fare. Non c’è nessuna alternativa”.

Emiliano esce da una sconfitta chiara e stupisce il linguaggio sempre netto, assertivo. Le elezioni hanno modificato le forze in campo e l’area da gioco, ma non le ambizioni personali. Negli Stati Uniti dicono che il primo mandato presidenziale è per essere rieletto, il secondo per entrare nella storia. Emiliano fin dal primo giorno agisce per passare alla storia. Trascorre più tempo a Roma che a Bari.  Si sente stretto nel ruolo di governatore e coglie ogni occasione per distinguersi ed emergere a livello nazionale, dissentendo su tutte le azioni di governo del suo partito. Dalle primarie, al Referendum,  alla costruzione di alleanze, al sostegno ai cittadini contrari all’obbligo vaccinale (“assisteremo i pugliesi nel ricorso”), alla lotta contro la buona scuola, ai ritardi per la Xilella, al gasdotto…

Ma non è il solo: Vendola al secondo mandato con molti problemi sul tappeto guardava alla sua collocazione futura e negli ultimi due anni passava anch’egli molto più tempo a Roma che a governare la sua regione. Paolo Campo, sindaco di Manfredonia, durante il secondo mandato decise di candidarsi alla Provincia e alcune azioni amministrative furono orientate a tale scelta; non venne eletto e nella stessa Manfredonia il consenso fu nettamente inferiore alle attese.

Angelo Riccardi, sindaco anch’egli di Manfredonianon pensa a dopo, lui somma e accorpa gli incarichi. Tiene stretto ciò che ha e poi raddoppia. Contemporaneamente è stato assessore comunale e assessore provinciale ai lavori pubblici, Consigliere regionale e sempre assessore provinciale, ora Sindaco e presidente ASI… Superangelo era chiamato e su un giornale della provincia lo raffiguravano nelle vesti di superman.

Tutti si sentono “chiamati”, tutti si credono capaci di fare tutto e più cose insieme. Erano “umani”, invece, i sindaci delle città rosse negli Anni Settanta. Ne parlò sull’Unità Giorgio Amendola che rincuorava e incoraggiava un timoroso Diego Novelli (Sindaco di Torino 1975 – 1985), dicendogli che comunque sarebbe stato meglio dell’ultimo sindaco democristiano. I sindaci passati di Manfredonia, Michele Magno, Girolamo Campo e altri, non nascondevano sentimenti di preoccupazione per l’incarico, eppure avevano ampia conoscenza amministrativa, un lungo percorso di lotte politiche, esperienze di lavoro…

All’indomani del risultato elettorale nel PD si parlava di congresso subito, di primarie… Zingaretti rispose: “Io sono pronto”. Ma era stato appena eletto presidente della Regione Lazio! Francesca Troiano parlamentare di 5 stelle: “… impegno profuso in 10 di attivismo hanno ora la possibilità di dare importanti effetti a livello nazionale…”; “Renderemo di nuovo l’Italia un posto bellissimo dove vivere”. I super eroi o eroine della politica non sono una specie in estinzione. Anzi. Vedremo gli “importanti effetti a livello nazionale”, ma sarebbe già un buon risultato se si rendesse l’Italia e questo territorio solo un po’ più decente.

 

Share on FacebookShare on Google+Tweet about this on TwitterShare on LinkedIn