Al ballottaggio in uno stato di cupezza e confusione, senza allegria e fantasia.

SOCIALE

Uno spazio di tempo necessario per approfondire, discutere, verificare i due programmi migliori, l’immagine di sindaco più adatta…

Ed ancora la formazione della giunta, le novità nell’esercizio dell’amministrazione pubblica, il rapporto con i cittadini… Molte cose sono taciute e andiamo a votare senza riflessioni ulteriori, ed anzi con un senso di fastidio e di confusione… Non sappiamo chi vota chi… tra apparentamenti e corteggiamenti.

Da un bel po’ di anni la democrazia ha perso il suo fascino, è ritenuta inefficace, diventano lecite domande impertinenti: il suffragio universale è il sistema giusto per selezionare politici preparati e capaci di prendere decisioni? A Glasgow le città sono state definite “centri di innovazione per affrontare il cambiamento climatico”, se diventano luogo di cooperazione e sperimentazione, insieme ai cittadini.

La questione delle competenze sollevata durante la campagna elettorale a Manfredonia (gruppo Azione e non solo) è centrale. Nella pandemia il ruolo degli scienziati è stato importante, e vi era chi prendeva spunto per chiedere un coinvolgimento dei tecnici nel governo delle città. Pierluigi Lopalco, epidemiologo riconosciuto e ascoltato, è diventato assessore alla sanità in Puglia. Un’esperienza che si è conclusa in questi giorni.

Mutamenti profondi riguardano i vari settori della vita economica e civile. Le società contemporanee sono sempre più complesse e lo sono conseguentemente le decisioni pubbliche. Gli architetti e gli ingegneri sono in grado di proporre soluzioni urbanistiche nuove, impensabili per gli amministratori pubblici. I dirigenti sanitari, medici, operatori sociali abbattono le frontiere tra ricerca e cura e propongono nuove forme di gestione della salute… Insomma un mondo complesso che sta cambiando; anche per attuare il Pnrr servono tecnici e nuove strategie di sviluppo. Professionisti che chiedono di essere ascoltati, di essere un punto di riferimento per contribuire a delineare scenari futuri. La via è quella dei tecnici assessori? E’ possibile tenere insieme competenze e democrazia? Vi è la legittimità che proviene dal voto popolare e quella che viene dal sapere!

L’alternativa può essere costituita da consulte dove siedono i medici per i fatti di sanità, e, per altri ambiti, agronomi e agricoltori, architetti, operatori culturali… Il politico non deve essere preparato? Dopo l’Unità d’Italia, molti erano gli analfabeti e i prefetti dovevano valutare se i sindaci sapessero leggere, scrivere e far di conto. Sono ancora valide queste tre abilità o competenze, adattate alla complessità di oggi. Così leggere significa comprendere e valutare un progetto, far di conto è sapere leggere un grafico e vedere il progredire della pandemia. Qualche giorno fa in un collegamento via zoom con la Calabria sui piani sociali di zona, a domanda specifica sulle competenze di politici e operatori sociali, rispondevo la curiosità, il lasciarsi sorprendere, guardare le cose con occhio “strabico” come sono e come potrebbero essere. L’assessore non deve “amministrare”, ci sono i tecnici del Comune per questo, ma è colui che deve indirizzare e controllare, sognare le cose come non sono mai state e dire “perché no?” (Robert Kennedy)

Il primo turno elettorale è stato vivace, positivo, buona la partecipazione, poi mugugni, rabbia mal contenuta, mormorii sui vincitori, che erano tali per l’assenteismo, mentre altri rappresentavano la novità… Un ballottaggio rumoroso e confuso. I calcoli, le pressioni, il corteggiamento… La candidata Fresca, la più cercata, ha condiviso (da quanto si legge) con i suoi interlocutori due punti: “bonifica totale della macchina amministrativa comunale”, e ricerca del responsabile (civile, penale e amministrativo) della massa debitoria. Solo questo?

Il voto è una proposta di vita, di speranza, di gioia. “NO- I giorni dell’arcobaleno”, un film cileno di alcuni anni fa; racconta il referendum che ha portato alla fine del dittatore Pinochet. Il logo: un arcobaleno e il sole. Lo slogan: “La alegria. Chile! La alegria ya viene”. Vinsero i No, inaspettatamente. Vinsero perché aumentarono i votanti, attratti da quel messaggio di speranza. Perché alcune liste non hanno ottenuto i risultati attesi? Per la cupezza, per il “sole nero” che man mano risultava dominante. L’assenza di spazi mentali per uscire dalla quotidianità. Non un mondo perfetto, ma semplicemente possibile.

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