Prima la Pandemia, ora la guerra. Ritorno al passato. Un’avventura tragica e cieca.

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Qualcuno ricorderà le vecchie cartine geografiche e storiche. Quelle delle scoperte geografiche, del dopo congresso di Vienna, l’Europa dopo la prima o la seconda guerra mondiale… Erano un arredo importante in tutte le aule fin dalle scuole elementari.

Sono scomparse, sostituite da internet, ma non è la stessa cosa. Oggi mi “consolo” con le ottime mappe della rivista “Limes“. Un numero del giugno del 2021: tutto sulla Russia e sull’Ucraina. “Se crolla la Russia. La Nato alle porte dell’impero di Putin”. Distratto come tutti, non l’avevo nemmeno sfogliata. 300 pagine, oltre venti articoli… Un documento che lascia addolorati e inquieti. Tutto è già descritto. Soprattutto sono interessanti le decine e decine di tavole e mappe: l’espansione Nato verso Est, la nuova cortina di ferro, le aree separatiste dell’Ucraina, le zone linguistiche e i nazionalismi… Temi ripresi nel numero di Limes di Novembre del 2021: Un passato che non passa. quello che resta dell’Unione Sovietica.

Ora che la guerra è dichiarata come si racconterà? Sappiamo tutto sul presente, i cellulari protagonisti, migliaia di immagini, come un immenso puzzle. Le cronache difettano di profondità storica. Direttori, giornalisti, inviati dichiarano che non sapevano nulla… di Donbas, accordi di Minsk. Pochi sanno che paesi come Svezia e Finlandia sono parte della Ue e non della Nato… Molte le affermazioni inesatte: non è vero che dal 1945 non si vedevano conflitti che mettevano a rischio la pace mondiale, o che da settanta anni non si vedevano città europee bombardate. Sono passati pochi anni dalla tremenda guerra iugoslava!

Contenimento o rovesciamento dell’impero rosso? Limes riporta un dibattito (1954) alla Casa Bianca sul senso della Nato. “Difensiva. Contenimento della potenza sovietica, costruendo posizioni di forza indigene in tutto il mondo libero”. Il presidente generale Eisenhower bloccava i falchi e spiegava la scelta ai suoi generali: La vittoria assoluta “produrrebbe una grande area devastata e distrutta dall’Elba a Vladivostock e giù attraverso l’Asia del Sud Est, senza governo, senza comunicazioni, solo uno spazio di fame e disastro. Io vi chiedo che ne farebbe il mondo civile?” Una scelta dettata dall’accortezza di non umiliare il nemico vinto.

Putin chiedeva il non ingresso nella Nato dell’Ucraina, il rispetto degli accordi di Minsk (dopo anni di conflitti atroci nel Donbas). Accordi del 2014. Possibile che l’Unione Europea in otto anni non abbia posto il problema? E che nel racconto di questi tre mesi di preparazione alla guerra nessuna risonanza hanno avuto analisi, articoli di riviste specializzate? Quando i leader si telefonavano per ore e ore di cosa parlavano?

Putin il razionale non sarebbe arrivato a tanto! Putin ha agito. Un autarca-autocrate che non riesce a trovare altra soluzione che l’invasione e neppure a immaginarne le conseguenze, anche per il suo popolo. Il suo modello è Augusto, che pose fine alle guerre civili, creò l’impero senza mutare la forma repubblicana, accontentando le aspirazioni di cesaricidi, senatori (oligarchi) e della gente comune che voleva una dittatura diretta. Augusto, modello di tutti i dittatori, era spietato con gli avversari, ma sapeva immaginare le conseguenze. Putin non si è dato alcun pensiero di introdurre in quelle terre devastate da odi e risentimenti derivanti da una storia pesante, tanta overdose di altro odio, rancore… che chissà quando e se potrà essere assorbito.

La globalizzazione avrebbe assicurato la fine dei conflitti, espansione dei mercati, sviluppo economico, liberalizzazione delle frontiere, ed anche “democratizzare” Russia e Cina… Il quadro è controverso. Di una terza guerra mondiale spezzettata, parla il Papa da anni. Conflitti su base etniche e nazionalistiche, muri e barriere… I confini sono altra cosa e sono necessari, come frontiere di dialogo e confronto, senza negare le differenze!

il problema è l’Unione europea. Nelle foto e nei video si vedono le maggiori autorità dell’Europa cedere il posto a Stoltenberg, segretario Nato, già primo ministro della Norvegia, paese che sta nella Nato e non nella Unione europea. Un’Europa appiattita sulla Nato ha senso, è utile? Gli interessi e i valori sono inseparabili. “Nessuno si batte solo per nudi interessi e nessuno solo per astratti valori”. La combinazione tra interessi e valori spingono gli umani sotto ogni latitudine. Quali sono i valori e gli interessi europei? Intanto già vediamo le conseguenze: lotta per l’ambiente nel freezer, rincorsa agli armamenti… E ora senza cedere alla chiamata alle armi di Zelensky, fermare le armi. Anche per salvare una sola vita umana. Poi trattare con le autorità legittime di Kiev.

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